WivActive è una tecnologia innovativa sviluppata da Wiva Group per la purificazione dell’aria attraverso l’utilizzo della luce e dei nanomateriali. Frutto dell’esperienza pluriennale dell’azienda che opera nel settore dell’illuminazione e della collaborazione con importanti centri di ricerca accreditati a livello internazionale, la tecnologia WivActive offre una soluzione intelligente ed efficace al problema dell’inquinamento e dell’insalubrità dell’aria negli ambienti chiusi.
I prodotti WivActive sono totalmente Made in Italy.
Possibilità di utilizzo
Uffici Pubblici
Ambienti Comuni
Spazi Educativi
Palestre
Ospedali
Sale d’Attesa
La Fotocatalisi
La Fotocatalisi
Il processo di fotocatalisi sul quale si basa Wiva active è indotto da una sorgente luminosa nello spettro del Visibile da 3000 K a 6000 K. Questo costituisce un’innovazione assoluta e porta come vantaggio immediato la rimozione, all’interno dei dispositivi di filtrazione, delle sorgenti ultraviolette che oltre ad essere difficilmente miniaturizzabili, hanno un consumo più alto, una durata, in termini di ore di funzionamento più bassa, e soprattutto producono ozono O3 come sotto prodotto, sostanza oggi riconosciuta dannosa per la salute umana. Il prodotto che consente di sfruttare la sorgente luminosa visibile si basa su una nuova forma di TiO2, con composizione morfologica e di drogaggio brevettate, che richiede un’energia di attivazione più bassa di 3,2 eV per produrre radicali liberi
I più noti fattori di inquinamento dell’aria derivano principalmente dal settore dei trasporti, dal settore industriale, dall’attività di centrali elettriche e inceneritori, dal riscaldamento domestico, dall’uso di pesticidi nel settore agricolo e dalle polveri derivanti dal settore minerario. Molto meno conosciuto è l’inquinamento degli ambienti domestici che oltre ad essere sensibile agli agenti esterni lo è anche a quelli interni causati da prodotti che tutti noi abbiamo in casa: mobili, vernici, solventi, sigillanti, detersivi, cere liquide, tappeti e moquette, tende, insetticidi, saponi ed altri ancora.
INQUINAMENTO ATMOSFERICO
L’inquinamento atmosferico è il principale fattore di rischio ambientale per la salute della popolazione mondiale e l’aria che respiriamo in casa, spesso, è anche peggio di quella esterna. Quando parliamo di inquinamento, è l’aria a nascondere i pericoli maggiori per la nostra salute. Secondo gli ultimi dati dell’Oms circa una morte ogni nove, in tutto il mondo, può essere attribuita all’esposizione a particolato, ozono, biossido d’azoto, e altri principali inquinanti prodotti dall’attività umana. Lo smog che riempie le vie trafficate delle aree urbane è la spia più evidente dei rischi, ma a guardar bene, non siamo al sicuro neanche rifugiandoci tra le mura di casa. Tutt’altro: i pericoli potrebbero essere persino peggiori al coperto, dove le sostanze inquinanti provenienti dall’esterno tendono a concentrarsi, e si vanno a sommare a quelli prodotte dalle nostre attività domestiche. Come difendersi? Esistono semplici pratiche quotidiane che aiutano a rendere sensibilmente più salubre l’aria che respiriamo al chiuso e anche apparecchi per il monitoraggio e la purificazione dell’aria, sempre più diffusi sul mercato, ma ancora non sempre affidabili. Complice un totale vuoto normativo e la scarsa percezione del problema, però, gli esperti avvertono: si fa ancora troppo poco per difendersi dai rischi dell’inquinamento che affrontiamo tra le pareti di casa.
I PERICOLI DELL’INQUINAMENTO
Tra le ore che passiamo in casa, quelle trascorse in ufficio, a scuola, in palestra o al centro commerciale, si stima che il 90% della nostra vita in città avvenga al coperto. È per questo che la qualità dell’aria indoor assume un importanza fondamentale per la nostra salute. Importanti studi dimostrano che in molte zone d’Europa l’attesa di vita è ridotta di un anno a causa dell’inquinamento atmosferico e che il 90% della popolazione che vive in aree urbane è esposta a livelli non sicuri di inquinanti. Non vedere la cappa di smog, non vuol dire essere al sicuro purtroppo: se non si prendono adeguate contromisure. L’aria negli ambienti confinati, in media è perfino più inquinata: da 5 a 10 volte più di quella esterna. Il problema è che in ambienti chiusi gli inquinanti tendono ad accumularsi, e a quelli prodotti da auto e altri fattori esterni si aggiungono anche quelli che vengono prodotti direttamente nelle case, con le pulizie, o quando semplicemente cuciniamo.
TANTI NEMICI INVISIBILI
Le sostanze di cui parliamo possono essere divise in due macro gruppi. Da un lato, gli inquinanti chimico-fisici: gas di combustione (come ossidi d’azoto (Nox), biossido di zolfo (So2), monossido di carbonio), particolato atmosferico, polvere, composti organici volatili (i Cov), idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), radon, e anche fumo passivo di sigaretta. Dall’altro, invece, quelli di origine più prettamente biologica: batteri, pollini, acari, residui biologici e composti allergenici di altro tipo. Trattasi di sostanze che hanno effetti sul sistema respiratorio, provocando asma e allergie, disturbi a livello del sistema immunitario, danni al sistema cardiovascolare e quello nervoso, oltre che su cute e mucose esposte. Ancor più drammatici, forse, sono gli effetti del radon: un gas radioattivo incolore e inodore, che in alcune zone d’Italia emerge spontaneamente dal terreno e si accumula negli ambienti chiusi, legandosi alle polveri sottili, raggiungendo così i bronchi. Qui il suo decadimento radioattivo irradia le cellule dei polmoni, provocando danni al dna che nel nostro paese sono responsabili di 3.200 decessi ogni anno per tumore al polmone, quasi il 10% del totale”. Discorso a parte, infine, meritano gli ftalati: composti chimici utilizzati nell’industria della plastica per migliorarne flessibilità e modellabilità, che fanno parte del particolato atmosferico. Nelle case si possono trovare un po’ ovunque, e con il deterioramento degli oggetti legato al tempo e alle pulizie, si liberano nell’aria e tendono ad accumularsi al chiuso. Gli studi in questo campo sono ancora agli inizi, ma gli esperti ritengono che possano rappresentare un rischio molto serio per la salute dei più piccoli, perché si tratta di noti interferenti endocrini, sostanze in grado di alterare l’equilibrio ormonale, fondamentale per lo sviluppo fetale, per la corretta crescita dei bambini, per lo sviluppo sessuale e per le attività riproduttive.
I 4 step che purificano l’aria
SORGENTE LED
La sorgente LED installata a bordo è calibrata nello spettro luminoso sul visibile che permette l’attivazione fotocatalitica del filtro assicurando alle parti il corretto illuminamento e apporto energetico (Brevetto WIVA).
1° STADIO FILTRANTE
La prima superficie filtrante incontrata dall’aria convogliata all’interno del GEARBOX è un densissimo filtro G4. La qualità di questo filtro permette l’arresto delle particelle di dimensioni maggiori. Arriva ad abbattere il 100% di PM10 e fino al 40% di PM2,5.
2°/3°/4° STADIO FILTRANTE
Questa importantissima fase è assicurata dai tre filtri ceramici coatizzati con biossido di titanio dopato (Brevetto WIVA). La quantità di superficie dedicata al passaggio dell’aria permette un abbattimento massivo di sostanze nocive.
ASPIRAZIONE
Ventilazione forzata aspirante tramite l’utilizzo di ventola a levitazione magnetica che assicura il giusto ricircolo di aria nell’ambiente con un bassissimo rumore e lunghissima vita.